La permuta immobiliare per cambiare casa con poche spese rappresenta una soluzione alternativa per risparmiare su mutuo e tasse, come funziona
La permuta immobiliare può essere la soluzione giusta per avere una nuova casa, magari più adatta alle proprie necessità di vita. In linea generale, la permuta altro non è che un contratto con il quale si trasferisce reciprocamente la proprietà di cose o di altri diritti da un contraente all’altro.
In altre parole, con la permuta immobiliare si vende una casa per acquistarne un’altra. Si tratta di un vero e proprio contratto di scambio e non di vendita che non prevede il corrispettivo di un prezzo, ma avviene attraverso un reciproco trasferimento del bene e della titolarità dei diritti.
Tutto è assolutamente lecito, lo stabilisce l’articolo 1522 del Codice Civile ed è consentito tra privato e impresa, tra fratelli oppure tra privati. La permuta può essere un valido strumento anche per chi sta cercando di trovare un appartamento in una località di vacanza.
Il Codice Civile consente anche una permuta immobiliare con conguaglio. In pratica, una parte deve versare all’altra una differenza nel caso in cui ci fosse una differenza di valore tra gli immobili scambiati. La permuta immobiliare tra privati (diretta) non è soggetta ad Iva e le imposte vengono calcolate sull’immobile che ha un valore maggiore. Poi si dividono a metà tra i due contraenti.
Si parla di permuta indiretta, quando lo scambio della proprietà è soggetto a due operazioni separate. E’ il caso più frequente in quanto difficilmente si riuscirà a far combaciare i prezzi. Un tipo particolare di permuta immobiliare può avvenire con il costruttore ed è quella in conto vendita. Ciò significa che l’impresa accetta in cambio della casa che vende quella di chi vuole acquistarne una nuova. Si tratta di una soluzione sempre più adottata.
Per quanto riguarda la tassazione sulla permuta immobiliare, per la base imponibile, si deve considerare il valore del bene da cui deriva l’applicazione della maggiore imposta. Di conseguenza si procede calcolando l’imposta di registro che riguarda ciascun trasferimento. In questo modo si può individuare l’imposta di registro più elevata. Se gli immobili scambiati hanno tutti e due i requisiti di prima casa, si calcola un’imposta di registro pari al 2 per cento del valore catastale dell’immobile di valore più alto.
Si dovranno poi aggiungere le spese di visura in misura doppia, proprio perché queste spese sono riferite a due abitazioni. Lo stesso procedimento si adotta per gli immobili che non sono prima casa, l’unica differenza è che le imposte sono calcolate al 10 per cento. Se solo uno dei due immobili è prima casa, la legge prevede che si applichi la tassazione più alta, vale a dire il 9 per cento sul valore catastale dell’immobile avente caratteristiche di seconda casa. L’importo deve essere non inferiore ai mille euro.